STUDIO MEDICO Dott.ssa MANUELA BUTINI
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POSTUROLOGIA

 

dolori retro-oculari
cefalea o tipo emicrania
false otalgie
cefalee muscolo-tensive che complicano e condizionano notevolmente la vita quotidiana
lombalgie
dolori dentali inspiegabili
torcicollo
pseudo-vertigini
appoggio plantare asimmetrico
atteggiamento scoliotico
difficoltà alla guida notturna
difficoltà di apprendimento e dislessia nel bambino
maldestrezza
facilità di cadute
cinetosi (mal d’auto, mal di mare)
acufeni
vertigini

Le cause principali: una postura alterata e quindi evocativo di una sindrome da deficit posturale

Posturologia e Posturologia Clinica

Per postura possiamo intendere la posizione del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti scheletrici, il cui fine è il mantenimento dell’equilibrio (funzione antigravitaria), sia in condizioni statiche che dinamiche, cui concorrono fattori neurofisiologici, biomeccanici, psicoemotivi e relazionali, legati anche all’evoluzione della specie.

La posturologia è una branca relativamente recente della medicina; si propone di studiare l’essere umano nel suo complesso ed in particolare come questo si pone in relazione allo spazio, alle cose ed alle persone che lo circondano. Per sua natura la Posturologia non può che essere una medicina olistica, ove è costante la ricerca del nesso causa – effetto, spesso secondo relazioni non lineari.

Perché posturologia clinica: perché, oltre alla valutazione tecnica strumentale, è fondamentale l’aspetto medico e quindi clinico che deriva dall’integrazione della valutazione degli aspetti disfunzionali (cioè quei meccanismi fisiologici che sono alterati pur non determinando ancora una patologia vera e propria) e di quelli realmente patologici. L'indagine strumentale consiste nell'analisi del baricentro, del tono muscolare, delle oscillazioni posturali e dell'assetto della colonna vertebrale nelle tre dimensioni dello spazio. Nella sezione clinica viene studiato l'assetto posturale, il tono muscolare, l'appoggio del piede, la convergenza degli occhi, il parallelismo degli assi visivi, l'occlusione mandibolare e tutto ciò che può interferire con lo schema corporeo ottimale per ogni individuo. Solo sulla base della diagnosi viene impostato un programma di rieducazione e di terapia individualizzato.



La Posturologia è la scienza che studia l'equilibrio umano. Studia e cerca di curare gli squilibri posturali. L'uomo si mantiene nella stazione eretta in modo autonomo per mezzo di un sistema di controllo muscolare(Il Sistema Tonico Posturale) che capta ogni minima variazione di posizione del corpo nello spazio, grazie alla correzione effettuata dagli occhi, dagli stimoli uditivi, dalla masticazione, dai piedi e dalla tensione muscolare. La coordinazione equilibrata del sistema muscolare permette al corpo di muoversi in armonia. E’ un sistema molto complesso, che vede coinvolte strutture chiamate RECETTORI del sistema nervoso centrale e periferico e soprattutto l’occhio, il piede,l’orecchio interno(vestibolo), l’apparato masticatorio, la cute, i muscoli e le articolazioni. Riconosciuta in campo internazionale grazie ai numerosi lavori pubblicati sulle riviste più importanti del mondo.Qualsiasi alterazione di questi recettori(occhio-piede-denti-lingua-vestibolo-rachide) quali ad esempio:
difetto di appoggio plantare,

  • gamba corta,
  • disturbi della deglutizione,
  • malocclusioni dei denti, mancanza di denti, precontatti dentali, contatti dentali mancanti,
  • abitudini viziate (succhiamento labbro, chiusura forzata labbra, incontinenza labiale, contrattura mento, persistenza succhiotto, respirazione orale),
  • bruxismo (serramento dei denti) notturno/diurno, battimento dei denti
  • cicatrici patologiche,

possono determinare una perdita del controllo dell'equilibrio e di conseguenza la tensione e l'accorciamento di catene muscolari è ciò indurrà una specifica alterazione della postura e della meccanica corporea.
 All’inizio questi deficit sembrerebbero compensati con adattamenti corporei (spalla più alta, rotazioni del bacino, atteggiamenti scoliotici,…) in seguito cristallizzeranno tale ‘postura’ errata con conseguente comparsa di sintomatologia dolorosa. Pertanto finchè l'organismo riesce a compensare i piccoli difetti non compariranno manifestazioni cliniche, oltre un certo limite,si evidenzieranno sintomi clinici che possono essere molteplici: dolori retro-oculari, cefalea o tipo emicrania, false otalgie, dolori dentali inspiegabili, torcicollo,lombalgie,pseudo-vertigini,errori di apprezzamento dello schema corporeo, appoggio plantare asimmetrico, atteggiamento scoliotico, difficoltà alla guida notturna, difficoltà di apprendimento e dislessia nel bambino, maldestrezza, facilità di cadute, cinetosi (mal d’auto, mal di mare), acufeni, vertigini, cefalee muscolo-tensive che complicano e condizionano notevolmente la vita quotidiana. Pertanto le cause principali di una postura alterata con conseguenti dolori o disturbi,possono essere:podalica,vestibolare,oculomotoria,cranio-cervico-mandibolare. E’ fondamentale, a questo punto, pur con tutte le difficoltà facilmente immaginabili ed in un tempo necessariamente adeguato, agire ai vari livelli per correggere e cercare di RIPROGRAMMARE questo complesso sistema. I disturbi correlabili ad una postura non corretta, vengono trattati con l'osteopatia (per eliminare ogni blocco meccanico ed ogni tensione muscolare) e riprogrammando il paziente verso una postura più fisiologica possibile e ciò mediante la ginnastica propriocettiva ed eventualmente a seconda della causa si farà la ginnastica ortottica e si metteranno gli occhiali caso di problema oculare), si utilizzeranno dei plantari propriocettivi (in caso di causa podalica), si metterà un bite o altro apparecchio ortodontico (in caso di causa della bocca), si farà una terapia miofunzionale con eventuale apparecchio (in caso di deglutizione viziata).

 tipi posturali

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A) normotipo
B) tipo valgo (aumento delle curve fisiologiche del rachide)
C) tipo scapulum posteriore (o tipo posteriore:piedi piatti)
D) tipo scapulum anteriore (o tipo anteriore)
E) tipo varo (riduzione delle curve fisiologiche del rachide)

2tipo posteriore

I soggetti che hanno un piano scapolare anteriore (tipo anteriore) presentano un piede a "doppia componente" (un piede che è patologico solo durante la deambulazione), un' occlusione del tipo IIa classe dentale (o altra malocclusione),  spinta linguale verso i denti, testa in avanti, ipoconvergenza oculare e/o forie. Tali soggetti  soffriranno essenzialmente di lombalgia , blocchi sacroiliaci,ipersollecitazione delle articolazioni intervertebrali lombari L4-S1, gambe "pesanti", metatarsalgie, talvolta spina calcaneale (per compenso del bacino che posteriorizza).
 I soggetti con piano scapolare posteriore (tipo posteriore), presentano un piede piatto valgo o cavo valgo, una occlusione di IIa classe dentale (o altra malocclusione), testa in avanti, ipoconvergenza oculare o anche forie. Tenderanno  a presentare lombalgie, cervicalgie, gonalgie, episodi di "tallonite" o di fascite plantare.
Quando la Postura e' corretta le forze interne e la forza di gravita' agiscono in modo non lesivo; i sistemi di controllo sono in grado di fornire i messaggi idonei e il programma di gestione e' efficiente. Esempi: - se un arto e' piu' corto, le risposte possono essere diverse: disassamento generale, asimmetria del bacino, contratture omolaterali, ecc. - se lo sbilanciamento e' dovuto ad una cattiva abitudine, possiamo riscontrare il bacino spostato, il rachide curvo, le spalle anteposte: il corpo si adatta e fissa questi stati con accorciamenti di muscoli, deviazioni articolari (scoliosi, piedi piatti, ginocchia valghe), sovraccarico articolare e sovraccarico muscolare. Quando si verificano questi disordini strutturali e funzionali, alcune parti o organi del corpo sono sottoposti ad un lavoro eccessivo (sovraccarico o tensione) e, a lungo andare, si usurano e si manifestano le malattie degenerative: artrosi, tendinopatie, discopatie ed ernie discali, meniscopatie, ecc. E' anche bene ricordare che in particolare nelle persone anziane un allineamento, il piu' corretto possibile,evitera' cedimenti generali e della colonna in particolare, aggravamento dei disturbi da artrosi e dei dolori relativi; nella osteoporosi limitera' di molto i cedimenti vertebrali. Anche gli organi interni (vescica, colon, ecc) possono dare un disordine strutturale e posturale, causano disagi e sofferenze unzionali che facilitano malattie respiratorie, digestive, circolatorie. Segni precoci del non corretto funzionamento del corpo sono: malessere generale, senso di perenne fatica, dolori diffusi e vaganti, vertigini, ecc.

 

  SINDROME DA DEFICIT POSTURALE

 I sintomi legati alla sindrome da deficit posturale possono essere molteplici: dolori retro-oculari, cefalea o tipo emicrania, false otalgie, dolori dentali inspiegabili, torcicollo, lombalgie, pseudo-vertigini,errori di apprezzamento dello schema corporeo, appoggio plantare asimmetrico, atteggiamento scoliotico. Le principali cause, responsabili della sindrome da deficit posturale, possono essere di TIPO ASCENDENTE  (causa podalica) oppure di TIPO DISCENDENTE (cause vestibolari,oculomotorie, cranio-cervico-mandibolari).I disturbi correlabili ad una postura non corretta, vengono trattati con l'osteopatia (per eliminare ogni blocco meccanico e ogni tensione muscolare) e riprogrammando il paziente verso una postura più fisiologica possibile e ciò mediante l'utilizzo di solette propriocettive.
     
Valutazione posturale
Nell'esame posturale si valutano le eventuali alterazioni dell'ortostatica e si studia l'appoggio plantare, mediante strumenti quali filo a piombo, plantoscopio e podografo. Vengono effettuate valutazioni sia dal punto di vista statico che dinamico. Si verificano eventuali asimmetrie del tronco e del rachide; si ricercano possibili scoliosi; si valutano l'allineamento e la simmetria della linea delle spalle, dell'angolo inferiore delle scapole, delle creste iliache,delle pieghe glutee e poplitee, l'eventuale valgismo o varismo delle ginocchia, la pronazione o supinazione del retropiede. Si ricercano presenza di anteropulsione del capo, l'antreopulsione o lateropulsione delle spalle o del bacino, l'ipercifosi dorsale, l'iperlordosi lombare. Con l'ausilio del podoscopio è possibile verificare il corretto appoggio plantare che, se alterato (cavismo o piattismo), determinerà nella fase dinamica del movimento un malfunzionamento del circolo di ritorno
 

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LA POSTURA

E’ noto come le alterazioni della postura, del nostro sistema tonico posturale, siano comuni in quasi tutti noi a causa, prima di tutto, del terreno piano. La prima reazione del nostro organismo è l'iperlordosi lombare da cui si dipartono, col passare del tempo e in base alle caratteristiche proprie di ogni soggetto, anomalie e disfunzioni, sia a livello muscolo-scheletrico che organico, in tutto il corpo. Da tutto ciò scaturisce l'importanza di professionali esami e rieducazioni posturali per il benessere generale dell'organismo. la postura è il rapporto tra il nostro corpo e lo spazio, intesa come atteggiamento che il corpo assume (sia statico che dinamico) rispetto all’ambiente e alla superficie d’appoggio, sia in relazione con l’ambiente circostante che tra i vari segmenti scheletrici.
La posturologia è la scienza che si occupa del corretto allineamento e della corretta gestione motoria del corpo umano in relazione alla forza di gravità, andando a ristabilire un determinato equilibrio là dove si è creato uno squilibrio.
Un corretto e simmetrico allineamento dei segmenti corporei e scheletrici unito a una migliore distribuzione delle forze muscolari (senza contrazioni eccessive di determinati muscoli e senza compensazioni varie), portano allora, di conseguenza, ad una corretta e giusta postura
Un’alterazione della postura contribuisce ad aggravare la ritenzione idrica, in quanto non viene favorito un ottimale ritorno venoso e linfatico, andando a pregiudicare così il campo favorendo un inizio o un peggioramento del manifestarsi della cellulite.
Una postura corretta e dinamica permette che tutti i muscoli lavorino in modo armonico e globale, viceversa, un’alterazione posturale crea le basi per sovraccaricare solo alcuni muscoli ed esentarne altri dalla corretta forma di movimento.
A determinare la postura contribuiscono complessi meccanismi neurofisiologici e biomeccanici.
Lo squilibrio posturale è motivato molto spesso da specifici difetti dei piedi (piattismo, cavismo, tallone valgo, piede varo, alluce valgo, ecc…), delle ginocchia (ginocchio valgo, varo, retroposto, ecc…), dell’anca (displasia, rigidità coxo-femorale, ecc…), del bacino (lativersione, antiversione, retroversione del bacino, ecc…), della colonna vertebrale (iperlordosi, ipercifosi, scoliosi, ecc…), degli arti superiori (arti ruotati medialmente, arti lontani dal corpo, lassità legamentose, ecc…) e delle spalle (rigidità scapolo-omerale, spalle asimmetriche, spalle ruotate, spalle anteriorizzate, scapole alate, scapole asimmetriche, ecc…): dove si verifica una deformazione della struttura, i processi vitali e di ricambio vanno incontro ad alterazioni e i tessuti si “addormentano”, rendendo poi particolarmente difficoltoso la rimozione dell’adipe in eccesso che in queste zone trova luogo ideale di ristagno.
Questo sistema viene attivato dalle informazioni che arrivano dai recettori specifici della postura (propriocettori), situati in varie parti del corpo e in particolare a livello del piede, dell’occhio, del sistema vestibolare, delle articolazioni, dei muscoli e della pelle.

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Intervengono inoltre fattori biochimici e psicologici.
I fattori psicologici sono di fondamentale importanza in quanto la postura ha un altissimo valore comunicativo essendo la più importante via di comunicazione extraverbale oltre la gestualità.
Anche un problema per esempio nell’apparato masticatorio, che crea un’interferenza occlusale, può avere esiti e creare scompensi nella parte lombare della colonna vertebrale; oppure, un lieve disturbo a livello visivo, può ripercuotersi sulla colonna vertebrale con squilibri e rotazioni delle spalle con conseguente postura non fisiologica e il manifestarsi di algie (sintomatologie dolorose).
 E’ quindi insieme al concetto di equilibrio e di armonia delle parti del corpo tra loro e con la psiche, che va visto il concetto di postura.
Alcune volte, è consigliabile sottoporsi ad un esame di baropodometria con l’applicazioni di eventuali plantari personalizzati (se la situazione lo richiede) che faciliteranno una più razionale distribuzione delle forze di appoggio del piede: si andrà così a migliorare la postura favorendo il ritorno venoso e linfatico degli arti.
  
In altri casi, è indispensabile effettuare un’indagine generale con il sistema posturo-stabilometrico, rilevando in modo completo ed esatto come agiscono le forze interne ed esterne del corpo umano in relazione all’allineamento individuale. Viene poi attivato uno specifico programma rieducazionale finalizzato ad una nuova registrazione dello schema corporeo generale.
Oltre alle cause già elencate, va citata e sedentarietà, principale responsabile nei disordini posturali.
       
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La rieducazione posturale è di fondamentale importanza nei soggetti che dimostrano una qualche asimmetria o disequilibrio. La rieducazione posturale infatti deve far prevedere una presa di coscienza del soggetto dell’alterazione o delle alterazioni da correggere e riequilibrare, una mobilizzazione delle articolazioni maggiormente interessate e un riequilibrio muscolo-tendineo.
La presa di coscienza dell’alterazione ha lo scopo di facilitare la rielaborazione dello schema corporeo in modo corretto; in questa fase molta attenzione deve essere posta sulle sensazioni propriocettive (muscolari, tattili, ecc…) e su quelle regolatrici dell’equilibrio (visive, labirintiche, ecc…).
L’analisi di queste senso-percezioni da parte del sistema nervoso centrale dovrà portare a ricercare e mantenere la posizione corretta in tutte le stazioni e in tutti i movimenti.
La mobilizzazione ha lo scopo di ridurre le rigidità e migliorare l’escursione articolare. 
            
Oltre a una mobilizzazione attiva (che dovrà comunque prevalere sotto il controllo di un Personal Trainer), dovuta alla contrazione dei muscoli antagonisti, la mobilizzazione potrà anche essere passiva (se l’azione è prodotta e guidata da un Personal Trainer).
Una mobilizzazione dolce e graduale prodotta da un’altra persona provoca un’azione  molto piacevole e benefica di distensione e di rilassamento sui muscoli e sui tendini (e sulle relative rigidità e contratture di questi).
Durante il riequilibrio muscolo-tendineo, oltre al potenziamento muscolare di quei distretti anatomici che lo richiedono, so dovrà cercare di ripristinare la normale e fisiologica lunghezza ed elasticità muscolare, si dovrà cioè di allungare il muscolo se accorciato (e contratto) e “accorciarlo” (e potenziarlo) se troppo allungato e debole, il tutto sempre in maniera globale e non segmentarla (prendendo sempre in considerazione le catene muscolari ed evitando le compensazioni).
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